Il Mausoleo di Lucio Munazio Planco

Planco mausoleo a Gaeta

Guardando dal mare, sulla sommità del promontorio del Monte Orlando che domina Gaeta, si resta colpiti da una grande costruzione cilindrica: è uno dei più imponenti mausolei romani, rimasto miracolosamente intatto nel corso dei secoli e dalle turbolente vicende che hanno travagliato la città che sorge ai suoi piedi, conosciuto dai suoi abitanti come “Torre d’Orlando”.
Spontaneamente si comprende il motivo per cui il console romano, Lucio Munazio Planco, abbia scelto questo luogo per sua dimora e quale custode del suo sonno eterno. Amante ed estimatore di questa terra, affascinato dalla sua bellezza ma anche allettato dalla posizione strategica e dalle fortificazioni di Gaeta, Planco, scegliendo Monte Orlando, ha voluto, ancora una volta, primeggiare e assicurarsi una sicura protezione, secondo la sua indole prudente; anche se non è da escludere l’ipotesi secondo cui la scelta sarebbe stata influenzata dalla presenza, sul luogo, del sepolcro di Cajeta, nutrice di Enea.
Le opinioni sono discordanti rispetto all’uso cui era destinato: chi lo dice tomba, chi villa, chi struttura termale. Con molta probabilità fu sepolcro sia perché simile a quello di Cecilia Metello  fuori Roma, sia perché esistono i resti di quella che fu la sua maestosa villa. Da vari indizi, infatti,  risulta che il personaggio dovette possedere qui, oltre al Mausoleo, anche una dimora le cui tracce, visibili ancora nel ‘500, furono cancellate dalla costruzione delle fortificazioni moderne di Carlo V. 
La costruzione è alta 9 metri e l’intera circonferenza è di 88 metri e  si presenta di forma perfettamente circolare con copertura a tumulo. Mausolei a forma circolare e di tumulo non erano ignoti sullo scorcio dell’età repubblicana e Planco poteva averne visti anche in Asia, durante il suo soggiorno in provincia. 
La data dell’erezione del monumento è probabilmente posteriore al 22 a. C., anno in cui il console (di cui ci è ignota la data di morte), ricoprì la carica. Non è sicuro che la costruzione non fosse iniziata quand’egli era ancora in vita. Comunque, per il monumento, possiamo considerare determinante il periodo del 2° decennio a. C. Esso sarebbe stato realizzato, quindi, sotto l’influenza del Mausoleo di Augusto, la cui costruzione è segnalata in corso nel 28 a. C.

ORIGINE DEL NOME TORRE D’ORLANDO
Vari ricercatori si sono ingegnati a spiegare il perché della denominazione di “Torre d’Orlando”, termine utilizzato dalla popolazione locale per identificare il maestoso Mausoleo. Secondo alcuni studi, nel XIII secolo, epoca della prima invasione francese sotto gli angioini, questo fabbricato circolare a mò di torre era chiamato, “tour roulante”, dal francese “torre girevole”, fino a trasformarsi, con il passare degli anni,  in “Torrolanda” nel dialetto popolare. Sempre con molta probabilità i governanti della città, per la stesura degli atti pubblici, decisero di nobilitare la parola cosi come oggi la conosciamo,  Torre d’Orlando.

L’ISCRIZIONE DEDICATORIA
Sopra la porta si trova, ancora quasi perfettamente conservata, l’iscrizione dedicatoria inclusa in una cornice. Il testo è:
L. MUNATIUS  L (ucii)  F (ilius) L (ucii) N(epos) L(ucii) PRON(epos) PLANCUS CO(n)S(ul) CENS(or) IMP(erator) ITER(num) VII VIR
EPULON(um) TRIUMP(hator) EX RAETIS AEDEM SATURN(i) FECIT DE MANIBIIS AGROS DIVISIT IN ITALIA BENEVENTI IN GALLIA COLONIAS DEDUXIT LUNGDUNUM ET RAURICAM. “Lucio Munazio Planco, figlio di Lucio, nipote di Lucio, pronipote di Lucio, console, censore, imperatore per due volte, settemviro degli epuloni, trionfatore dei Reti , fece col bottino il tempio di Saturno, divise i campi in Italia a Benevento, fondò in Gallia le colonie di Lugduno (Lione) e Raurica(Basilea)”.  L’epigrafe elenca il suo “Cursus honorum”  e la sua rilevante personalità militare e politica. L’iscrizione, infatti, ricorda le principali cariche civili, militari e religiose ricoperte dal personaggio, e le sue benemerenze, come costruttore di edifici pubblici (il tempio di Saturno alle pendici del Campidoglio verso il Foro, sede dell’erario), come distributore di terre e come fondatore di colonie. Appare evidente dunque che egli avesse grande considerazione di sé e volesse, con l’edificio funerario , acquistarsi un posto nell’eternità.  

IL SUO ATTUALE RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI
A partire dal 1958, il Mausoleo è affidato al Comune di Gaeta che ne ha garantito, con personale proprio, la custodia. Con la Legge Regionale n. 47 del 22 ottobre 1986, “Monte Orlando” diventa Parco Regionale la cui gestione è affidata al Comune di Gaeta, che la esercita sulla base delle direttive emanate dalla Giunta regionale. Si stabilisce inoltre il divieto di circolazione e di sosta dei mezzi motorizzati nell’area circostante, di proprietà della marina militare. Con la delibera n. 665, del 19 giugno 1997, si prende atto della convenzione sottoscritta tra la Sovrintendenza alle Belle Arti, che garantisce la consulenza e il supporto scientifico per gli interventi di manutenzione e valorizzazione, e il Comune di Gaeta, che si assume gli oneri per la ordinaria manutenzione. Risulta che il Comune abbia finanziato interventi come la ristrutturazione delle vetrate e dei lucernari sul tetto; l’ impianto elettrico per l’illuminazione interna; i pannelli illustrativi interni e le informazioni promozionali attraverso opuscoli in quattro lingue (italiano, inglese, francese, tedesco).