19Agosto2023

Gaeta accoglie l'equipaggio del "Klizia", ultima tappa tirrenica del viaggio organizzato dall'Associazione Egea "Ritorno alla Terra dei Padri"

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Gaeta accoglie l'equipaggio del "Klizia", ultima tappa tirrenica del viaggio organizzato dall'Associazione Egea "Ritorno alla Terra dei Padri"

Italiani per nascita, italiani per scelta, italiani due volte. È approdato a Gaeta il “Klizia”, protagonista di un percorso lungo oltre 800 miglia, organizzato dall’Associazione Egea, nell’ambito del progetto “Ritorno alla Terra dei Padri”, per tenere accesa una luce sulla memoria. L’imbarcazione, partita il 30 luglio da Fertilia, in Sardegna, ripercorrerà il viaggio compiuto da 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, che si concluderà nel mese di ottobre a Trieste, con la partecipazione alla suggestiva “Barcolana”. 

Gaeta è stata l’ultima tappa tirrenica di un itinerario che tocca 4 nazioni – Italia, Francia, Croazia e Slovenia - e 26 città: Alghero, Stintino, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Porto Vecchio, Solenzara e Bastia (Corsica), Livorno, Punta Ala, Porto Ercole, Civitavecchia, Ostia Antica, Anzio; e ancora sull’Adriatico, Ancona, Rimini, Porto Garibaldi, Ferrara, Chioggia, Venezia, Caorle, Grado, Trieste, Muggia, Pirano (Slovenia) e Rovigno (Croazia).  

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Il progetto vanta la Media Partnership della RAI, il supporto della Guardia Costiera e il contributo di numerosi Enti pubblici, Istituzioni e partner privati. Oltre 32 gli Enti patrocinatori, tra i quali Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione Sardegna, Regione Lazio, Comuni e Associazioni. Non poteva mancare il Comune di Gaeta, Terra che ospitò ben tre campi profughi e migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, offrendo rifugio sicuro presso le caserme dismesse presenti in città, “Vittorio Emanuele II”, “Cavour” e “Cosenz”.  

E proprio dall’ex Caserma Cosenz, oggi Palazzo della Cultura, è partita la visita dell’equipaggio del Klizia alla scoperta di Gaeta e dei tanti luoghi della memoria presenti in Città. Ad accogliere il Comandante Giulio Marongiu - esule di Pola e 85 anni compiuti da pochi giorni in navigazione -, Mauro Manca - nipote di esuli fiumani e figlio della signora Rossana che nacque proprio a Gaeta -, Giuseppe Bellu - rappresentante della comunità veneta e ferrarese che trasformò Fertilia in un luogo produttivo - e tanti altri uomini e donne arrivati per l’occasione dalla Sardegna, è stato il Sindaco Cristian Leccese, che ha voluto portare un saluto di benvenuto: «Avervi qui è per noi una forte emozione. Gaeta è infatti una Città di emigranti, ma che ha saputo sempre accogliere tutti, tanto che numerosi furono i profughi che col tempo si integrarono nella nostra Comunità e rimasero qui. Non dimentichiamo la tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, manteniamo viva la memoria, ricordando il passato per costruire un futuro migliore, celebrando i valori del rispetto e della convivenza civile».

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Il gruppo ha potuto visitare l’ITS “Fondazione Caboto”, grazie alla disponibilità di Clemente Borrelli e Lino Sorabella, e il Museo del Mare, accompagnato da Luigi Passeggio e Giacomo Gallo, dell’Associazione “Gaeta e il Mare”. 

Cerimonia di accoglienza ufficiale questa mattina in Aula Consiliare, alla presenza dell’Assessore Lucia Maltempo e del Consigliere comunale Michela Di Ciaccio, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale; dell’Avv. Civita Di Russo, Vicecapo di Gabinetto Vicario del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca; del Capitano di Corvetta Nicola Pontillo, Vicecomandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, che ha sottolineato come «il “Ritorno alla Terra dei Padri” possa essere anche il titolo della vita di ogni marinaio»; di Daniela Stemberger, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Roma-Latina; in rappresentanza della Camera di Commercio Latina-Frosinone, Felice D’Argenzio e Annibale Mansillo, tra i promotori del passaggio del “Klizia” a Gaeta.

«La nostra Città ricorda con grande affetto – ha commentato l’Assessore Lucia Maltempo - il periodo in cui arrivarono gli esuli, come una bellissima esperienza umana di convivenza e integrazione, testimoniato dal fatto che molti sono rimasti a Gaeta e hanno deciso di continuare a vivere qui, in un paese accogliente. È importante mantenere viva la memoria, perché nessuno deve dimenticare».

«Sin da bambina – ricorda il Consigliere comunale Michela Di Ciaccio - ho ascoltato i racconti degli esuli, perché mia zia, insieme alla sua mamma e a sua sorella, sono arrivate da quel viaggio. Ricordiamo una pagina della nostra storia che non dobbiamo dimenticare, Gaeta è un luogo che ha accolto e ospitato molte persone e con il nostro progetto “Gaeta nel Mondo” vi invito e spero di rivedervi presto qui perché voi siete una parte di noi».

«Celebriamo oggi – ha dichiarato il Vicecapo di Gabinetto Vicario del Presidente della Regione Lazio, Civita Di Russo - il coraggio di donne e uomini che sono stati costretti a lasciare terre, case, amici e ricordi per continuare a vivere, credendo nei valori in cui avevano creduto i loro padri».

«Abbiamo ideato questo progetto – aggiunge Mauro Manca, Direttore del Museo Egea e membro dell’equipaggio del “Klizia” - per provare a trasmettere il valore dell’integrazione alle nuove generazioni, com’è successo a Fertilia, in cui è stato costruito tutto da zero. Abbiamo voluto ripercorrere, legando attraverso un filo, tutte le comunità figlie della stessa storia e le città dalle quali provengono i nostri padri. Gaeta è parte importante di questa storia ed esempio per tutti».  

«Sono partito da Pola quando avevo 8 anni – ha raccontato il Comandante del Klizia, Giulio Marongiu -, ma la ricordo molto bene. Il nostro viaggio è stato molto lungo, non privo di difficoltà, in alcuni casi non ci è stata data l’acqua, né il latte. Ma siamo arrivati lo stesso. Ora, dopo tanti anni sono pronto per tornare».  

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Particolarmente toccante è stata la presenza e la testimonianza di esuli e figli di esuli rimasti a Gaeta, visibilmente commossi nel ricordo di quegli anni, rappresentati da Emilio Donaggio, il cui papà, scomparso recentemente, ha sempre ricordato la sua tragedia e quella di tanti come lui che hanno vissuto l’esodo. Anche la Comunità gaetana ha voluto manifestare affetto e vicinanza al progetto, attraverso la poesia scritta e recitata da Salvatore Contreras, e del materiale filatelico donato da Pietro Evangelista. 

La cerimonia si è conclusa con lo scambio di doni tra l’Amministrazione comunale, una stampa raffigurante il Campanile di Gaeta, e l’equipaggio, con la promessa di rinnovare al più presto questo incontro, magari con il coinvolgimento degli studenti. L’imbarcazione rimarrà a Gaeta, al Molo Sanità, fino a domani, poi verrà trasportata via terra fino al porto di Ancona, dove proseguirà il suo viaggio lungo le coste adriatiche.