28Luglio2020

"Casa Tosti" e forte "Emilio Savio", il consiglio approva all'unanimità l'acquisizione al Patrimonio Comunale.

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Comune di Gaeta

Restituire alla città di Gaeta le numerose aree demaniali. Questa è una delle mission che l'Amministrazione Mitrano sta portando in questi anni e che si concretizza con ulteriori acquisizioni. Il consiglio comunale infatti, nella seduta di ieri, ha approvato all'unanimità l'acquisizione al Patrimonio Comunale degli immobili demaniali "Ex Forte Emilio Savio" e "Casa Tosti che, attraverso il processo di trasferimento dei beni del patrimonio culturale dallo Stato agli Enti Locali, vanno ad aggiungersi ad altri immobili acquisiti in questi anni: l'ex Caserma "Cosenz" oggi Palazzo della Cultura, il Bastione "la Favorita", "Gran Guardia", dell'ex "Batteria Vico", l'orto annesso all'ex "Caserma Gattola", il Piazzale ad uso pubblico "Montesecco" adiacente Corso Cavour, le Batterie "Dente di Sega" e "Philipstal".

"La Città di Gaeta - commenta il Sindaco Mitrano - si riappropria di tantissime aree demaniali attribuite tutte al Comune a titolo non oneroso. Diverse migliaia di mq., ex caserme militari ed immobili acquisiti al Patrimonio comunale. Gaeta, finalmente, ha riconquistato il  suo territorio con spazi utili alla realizzazione di opere di pubblico interesse e su cui abbiamo pianificato progetti di valorizzazione. Un'azione politico-amministrativa che ci vede impegnati nel trasferimento di proprietà al Comune di Gaeta di diverse aree del nostro territorio. Risultati concreti e tangibili, finalizzati al recupero e valorizzazione di siti del nostro territorio che andranno ad aumentare anche il valore del Patrimonio Comunale. Ringrazio, infine, il Consigliere Cristian Leccese che in tutti questi anni ha seguito i diversi iter che si sono conclusi con i trasferimenti dei beni al Comune di Gaeta".

"Casa Tosti" era presente già all’inizio del XVIII secolo come residenza signorile dei Conti Tosti, come testimoniato dalla targa presente sulla facciata di via Angioina. Sull'iscrizione è indicata l'ospitalità resa dai Conti Tosti al Principe di Galles e il Duca di Berwik nel 1734 e nel 1804 e 1805 al Re di Sardegna Vittoria Emanuele I, alla moglie Maria Teresa e alle loro figlie. Casa Tosti è costituita da un unico edificio ubicato nel quartiere storico di Sant’Erasmo, alle pendici del Parco Regionale Naturale Riviera di Ulisse, in posizione dominante su lungomare Caboto. L’area è accessibile da via Angioina, principale itinerario di accesso al centro storico, e attraverso l’adiacente scalinata denominata Salita Casa Tosti, è collegata direttamente al giardino di piazza Traniello, a piazzale Caboto e al porto. Nella corte centrale, retrostante Casa Tosti, è ben visibile il fabbricato rettangolare originariamente denominato “Baraccone Conca” che doveva costituire probabilmente un accesso alla Casa Tosti: circondato da frutteti e orti si accedeva al manufatto probabilmente da via Faustina, attraverso uno stretto passaggio nella cortina edilizia.

Forte "Emilio Savio" fu invece realizzato negli anni immediatamente successivi alla presa di Roma nel 1870 da parte del Regno d’Italia nell’ambito di un vasto programma di fortificazione dell’intero territorio nazionale. L’impianto del forte, destinato ad una postazione di artiglieria da costa, è quello tipico austro-prussiana e ricalca le modalità costruttive dei forti realizzati negli stessi anni intorno a Roma. Tali opere difensive andarono in disuso nel corso di pochi decenni per il mutare del quadro geopolitico e per la repentina trasformazione delle tecniche militari. Un primo progetto fu elaborato nel 1881; la realizzazione definitiva fu ampliata alla parte retrostante organizzato intorno all’attuale cortile di accesso. Negli anni dal 1882 al 1890 circa, furono costruite nuove e più poderose batterie sulla sommità di monte Orlando, e realizzato il nuovo fortilizio al vertice della collina di Monte di Conca. Nel 1892 il forte fu intitolato alla memoria del capitano d'artiglieria Emilio Savio, nato a Torino nel 1837 e caduto il 22 gennaio 1861 nella batteria piemontese al colle dei Cappuccini. Nel 1927 Gaeta perse la qualifica di “fortezza” il forte fu quindi trasformato in polveriera e deposito di munizioni e attrezzato con una serie di piccoli manufatti a servizio del corpo di guardia. Durante la seconda guerra mondiale ospitò nuovamente delle batterie per la difesa contraerea e marittima subendo danni consistenti. Il sito fu definitivamente dismesso dall’uso militare nel corso degli anni ’90 del secolo scorso. Forte "Emilio Savio" è costituito da una struttura interamente costruita sotto il profilo del terreno ed articolato su quattro livelli. Il piano principale corrisponde a quello del cortile d’ingresso dove si affacciano gli ambienti principali, mentre alcuni chiostri danno luce agli ambienti interni e ai servizi. Sono presenti quindi due livelli sottostanti destinati a spazi di servizio e agli avancorpi realizzati alla quota del fossato. Nel fronte sud, verso il mare, è presente un piano rialzato sotto il livello una terrazza destinata alle postazioni di artiglieria.