Il Novecento

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Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo successivo, l’elite laica e quella religiosa avevano prodotto due importanti contributi per la storia della città: Onorato Gaetani aveva scritto nel 1885 “Memorie storiche della città di Gaeta”, cui avevano fatto seguito, nel 1903, le “Memorie religiose e civili della città di Gaeta” di monsignor Salvatore Ferraro. Dal secondo decennio del XX secolo Gaeta conobbe una serie di iniziative, segnale di tempi nuovi. Nel 1914 venne scoperto lo specchio d’acqua del Mandracchio, un piccolo ricovero lungo corso Attico al cui posto nacque Villa delle Sirene, ampia e alberata, che avrebbe ospitato, nel 1924, anche il monumento ai Caduti.

Nel 1917 iniziava una nuova rivoluzione urbana con l’abbattimento di parte dei bastioni che cingevano la zona  di S. Erasmo. Cadevano, in particolare, le mura della batteria Vittorio Emanuele, consentendo il riempimento di un tratto di mare e la creazione di un grande largo, l’odierna Piazza Caboto, alle spalle della Gran Guardia, edificio destinato attualmente a Circolo Ufficiali, progettato nel 1786 da Pietro Paolo Ferrari. Fu realizzato anche un giardino pubblico, che nel 1926 accolse il monumento ai Caduti con la statua bronzea della Vittoria alata, opera di Aurelio Mistruzzi. La villa e la piazza vennero poi dedicate al generale Vincenzo Traniello.

Nel 1920 fu inaugurato l’acquedotto di Elena, ancora comune autonomo; la riunificazione tra Elena e Gaeta vi fu solo nel 1926 e, con la soppressione della provincia di Caserta avvenuta nel 1927, fu assegnata al Lazio, sotto la provincia di Roma e, dal 1934 sotto quella della neo-istituita provincia di Littoria. 
Il secondo dopoguerra  fu caratterizzato non solo da una lenta ripresa ma, soprattutto, dal passaggio di Gaeta dalla sua tradizione di città militare a quella di città di servizi turistici grazie anche all’apertura della nuova strada Litoranea Flacca, la Terracina – Sperlonga - Gaeta, avvenuta nel 1958, che la sottraeva al suo isolamento e la immetteva nei traffici nazionali. 
Nel 1971 fu istituito il  Centro Storico Culturale, divenuto punto di riferimento nel panorama della cultura cittadina, con una fornita biblioteca dedicata in particolar modo alla memoria della patria.